CH Portocandesium - studio Architettura Musacchio Adamo

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CH Portocandesium

MUSACCHIO
Notizie storiche tratte dalla “COLLECTANEA HISTORIAE” del biografo Dr. Emerit Nick Musacchio

Portocannone, la cui popolazione ha origini albanesi, non è nata con gli albanesi ma esisteva già in epoca medievale, molto prima che arrivassero i nuovi coloni.

Fu fondata dai popoli latini nel 1046 nella località denominata "Castelli", nei pressi dell'attuale cimitero comunale. Nel 1137 era chiamata "Portocandesium" e nel 1175 con il nome latino di Portum Cannonem lo troviamo menzionato nella sentenza del Cardinal Lombardo; successivamente, come risulta dai registri angioini del 1320, il suo nome fu mutato in "Portocanduni". La Portocannone latina ebbe fine nel 1456, quando un violento terremoto la rase al suolo.

Nello stesso periodo iniziarono le migrazioni albanesi, la prima delle quali ebbe luogo nel 1461, quando re Ferdinando I d'Aragona, per vincere la fazione angioina contro cui era in guerra, ottenne l'aiuto delle milizie di Giorgio Castriota Skanderbeg, l'eroe nazionale albanese. Tra i primi albanesi che presero la via dell'esilio in Italia vi sono i: Musacchio, Castriota, Masi o Masci, Lopes, Manes, Conte, Licursi (schema usato da Schirò nella sua opera: "Gli Albanesi e la questione Albanese).

Andrea di Capua, Duca di Termoli, comprò il castello di Campomarino nel 1495 e lo affidò agli albanesi che già vi si trovavano sin dal 1488; lo stesso Duca nel 1507 comprò Montecilfone e Portocannone.

I più antichi documenti attestano che negli anni 1511-1512 nel casale di Portocannone erano presenti sette/otto famiglie albanesi.

Con le altre migrazioni, successive alla morte dell'eroe e all'invasione dei Turchi, molti albanesi varcarono l'Adriatico, certi di ottenere la protezione del regno di Napoli, in virtù dei benefici che il principe Skanderbeg aveva reso alla corona d'Aragona. Vennero così ripopolati i paesi distrutti dal terremoto ed iniziò la rifondazione di Portocannone.
 
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